Itinerario sulle orme di Donatello a Firenze: 10 tappe per ammirare il talento di Donatello dagli albori agli ultimi anni della sua carriera
Quante volte, nel girovagare per le magiche strade del centro di Firenze, vi siete trovati ad ammirare estasiati un'opera d'arte, come rapiti dalla sua magica bellezza? Donatello, i cui capolavori costellano il paesaggio fiorentino, è forse il più importante artista dei primi anni del 15° secolo. La sua figura segna il passaggio, la transizione da una tipologia di arte che idealizzava la figura umana ad una più realistica, che condusse successivamente all'epoca rinascimentale. La sua rappresentazione della vita reale sotto forma di impressionanti opere d'arte, statue in bronzo, marmo e legno, basso rilievi, disegni e schizzi architettonici vi lasceranno a bocca aperta.
Nato a Firenze nel 1386, Donatello crebbe con la famiglia Martelli, dove si ritiene abbia ricevuto i suoi primi insegnamenti da un orafo, prima di entrare come apprendista nello studio del famosissimo scultore e fabbro Lorenzo Ghiberti. Della sua infanzia ed adolescenza conosciamo ben poco, ma Vasari ci ha tramandato qualche racconto che lo ha dipinto come l'uomo generoso ed orgoglioso quale in effetti era. Vasari, nelle sue "Vite" - dove redasse la biografia di alcuni tra i migliori artisti del suo tempo - nel parlare di Donatello, gioca frequentemente con il nome di Donato ed il relativo verbo "donare": molte delle sue opere, infatti, furono donate a persone di cui l'artista aveva particolare stima.
Che cosa sappiamo di Donatello?
Molti dei suoi capolavori si trovano sparsi un pò per tutta Firenze, ma devo avvertirvi che molte delle opere che potrete ammirare all'esterno sono solo delle copie perfette, dato che gli originali sono stati spostati all'interno di musei o chiese per essere preservati dagli agenti atmosferici.
Sia il Museo dell'Opera del Duomo che il Bargello abbondano delle opere di Donatello ed è facile dimenticare che in realtà sono state pensate e realizzate per contesti specifici ben diversi da quelli dove si trovano attualmente - come può essere, ad esempio, un altare o la facciata di una chiesa: sono capolavori che già di per sè lasciano chiunque vi si avvicini senza fiato, ma provate anche soltanto ad immaginare cosa sarebbero in grado di evocare se si trovassero nei loro contesti originali.
Fate un Giro con Noi
Potete decidere di seguire un itinerario a piedi, per identificare la location originale delle opere ed apprezzarne il contesto nella sua visione d'insieme, proprio come era stata inizialmente concepita dall'autore, oppure cercare le singole opere all'interno dei musei. Vi consiglio di organizzare l'itinerario in due giorni: Palazzo Vecchio, Orsanmichele e Bargello il primo, le chiese il secondo. Potrebbe farvi comodo la Firenze Card, che vi permette di entrare in molti dei musei di Firenze, date un'occhiata per valutarne il vantaggio concreto e...cominciamo!
1. Piazzale degli Uffizi
Personalmente, mi piace associare una faccia agli artisti di cui ammiro le opere d'arte, e questo si può facilmente fare visitando il cortile davanti alla Galleria degli Uffizi, chiamato Piazzale degli Uffizi. Ogni piccola nicchia ospita al suo interno uno dei più grandi artisti italiani, e fiorentini nello specifico, tra i quali si può trovare anche Donatello, ovviamente. E' riconoscibile dagli strumenti del suo mestiere sullo sfondo; sebbene non sia uno dei suoi capolavori, questa è l'immagine dell'artista, perfetta per dare inizio al vostro itinerario.
2. Palazzo Vecchio, Sala dei Gigli
Vicino agli Uffizi vi è Palazzo Vecchio e, sebbene vi sia un intero universo da vedere e da scoprire, se volete concentrarvi solo sulle sculture di Donatello, dovreste allora andare direttamente alla Sala dei Gigli, (secondo piano, proprio prima della Sala delle Mappe). La statua bronzea Giuditta ed Oloferne racconta la storia biblica della vedova ebrea Giuditta, di come riuscì a salvare le sorti del suo villaggio dall'esercito assirio seducendo il suo generale, Oloferne, e tagliandogli la testa dopo averlo fatto ubriacare. Si dice che questa statua si trovasse inizialmente nella dimora dei Medici ma, dopo il loro esilio, sia stata spostata qui come simbolo della ribellione fiorentina alla soppressione del dominio dei Medici. Vi è anche una copia della statua davanti a Palazzo Vecchio, tra il David di Michelangelo e la fontana del Nettuno del Giambologna.
3. Orsanmichele
Da Piazza Signoria, proseguite verso il Duomo e, circa a metà strada, sulla sinistra troverete Orsanmichele ed una nicchia che ospita una copia della statua marmorea di San Marco. La realizzazione di un'opera di questa dimensioni doveva necessariamente tenere in considerazione l'altezza da cui sarebbe stata esposta e, conseguentemente, il punto di vista in basso degli spettatori; si dice che quando chi commissionò l'opera vide per la prima volta la statua a livello della strada, fu deluso dalle sue proporzioni, chiedendo che fossero ritoccate. Donatello accettò.
Coprì la statua e - apparentemente - cominciò a lavorarci prima di sistemarla in quella che sarebbe stata la sua posizione finale...una volta posizionata in quella superba ed elevata altezza, il committente fu entusiasta del lavoro - peccato che non si accorse che Donatello non aveva modificato una virgola della sua opera! L'originale si trova all'interno del museo e se decidete di entrare, prestate attenzione ai dettagli sulla statua che la fanno apparire incredibilmente reale.
Più in basso, lungo lo stesso lato a nord di Orsanmichele troverete San Giorgio, scolpito per la Confraternita degli Armaioli. L'elegante rilievo di San Giorgio ed il Drago sulla base della statua, eseguita con la tecnica dello stiacciato (un rilievo poco accentuato rispetto al fondo), è uno dei primi esempi di prospettiva centrale mai realizzati prima in scultura. L'originale si trova al museo del Bargello (un'altra tappa del nostro itinerario).
San Ludovico di Tolosa - adesso conservata nel Museo della Basilica di Santa Croce - era l'opera originariamente ospitata nella cornice classica (sempre di Donatello) che adesso ospita l'Incredulità di San Tommaso del Verrocchio sull'angolo lungo via Calzaiuoli.
4. Piazza Duomo: il Battistero
La prossima tappa non è un vero e proprio capolavoro firmato Donatello, ma merita comunque di essere visto. Donatello assistette Lorenzo Ghiberti nella realizzazione delle statue dei profeti per la porta settentrionale del Battistero in Piazza Duomo. Quelle visibili al Battistero, appunto, sono copie eccellenti delle porte originali, che vi permettono di ammirare le opere nel contesto per cui sono state pensate e realizzate, con l'imponente facciata del Duomo sullo sfondo. Le originali sono conservate presso il nuovo Museo del Duomo dove è possibile visitare molte altre opere di Donatello.
Se entrate dentro il Battistero, troverete ciò che un tempo veniva considerata una delle più alte sculture di Firenze: Donatello collaborò con Michelozzo alla realizzazione del monumento funebre dell'antipapa Giovanni XXIII.
5. Piazza Duomo: Il Campanile
Girate intorno al campanile per poter ammirare il luogo dove erano situate le 5 statue di Donatello (adesso conservate all'interno del Museo dell'Opera del Duomo). I tre Profeti sono stati restuarati di recente, nel 2014, e sono famosi soprattutto per il fatto che sono stati realizzati traendo ispirazione direttamente da "uomini veri", proprio come li immaginereste oggi: occhi stanchi, gestualità delle mani pensierosa, ciglia sporgenti ed un realistico panneggio degli abiti. Le copie presenti adesso nel campanile al posto delle originali vi daranno un'idea generale, ma le statue del museo, viste a distanza più ravvicinata, riescono ad esaltare ogni singolo dettaglio. Le 5 statue per il campanile di Santa Maria del Fiore, nello specifico, sono il Profeta Imberbe & il Profeta Barbuto (entrambi del 1415), il Sacrificio di Isacco (1421), Habbakuk (1423-1425) e Geremia (1423-1426).
6. All'interno del Duomo, la Cattedrale di Firenze
All'interno della terza chiesa più grande del mondo, Santa Maria del Fiore, Donatello ha contribuito alla realizzazione del disegno per la vetrata colorata visibile dal tamburo della cupola. La Coronazione della Vergine è solo un altro esempio della versatilità di questo artista, conosciuto principalmente per i suoi magnifici bronzi e le statue in marmo.
7. Museo Opera del Duomo
Oltre alle due opere menzionate poco fa (5&6), il Museo dell'Opera del Duomo, conserva diverse altre opere originali di Donatello.
Dal momento che il Duomo è stato completamente ristrutturato nel 1588, non è più possibile vedere la figura colossale di San Giovanni Evangelista, che occupava una nicchia della facciata della Cattedrale. Ad ogni modo, con il riammodernamento del Museo dell'Opera del Duomo, avrete l'opportunità incredibile di vedere un modello della vecchia facciata con la statua di cui vi parlavo, persino da differenti angolazioni, il che permette di apprezzare il suo dettagliatissimo realismo, ad ulteriore conferma delle infinite capacità di questo geniale artista.
All'interno del museo, troverete anche la famosa Maddalena Penitente, un'opera intagliata e scolpita nel legno, terminata durante gli ultimi anni della sua vita. Totalmente contrastante con l'immagine collettiva di Maria Maddalena, Donatello scelse di raffigurarla in uno stato lacero e letteralmente frastagliato, dopo 30 anni di solitudine e penitenza nel deserto. Secondo lo storico d'arte Giorgio Vasari, quest'opera non ha difetti o imperfezioni, ma un'anatomia perfetta...vi consiglio di vederla con i vostri occhi, i dettagli che è riuscito a rendere sono davvero impressionanti.
Un'altra opera stupefacente è la Cantoria. Molti l'hanno paragonata alla cantoria gemella di Luca della Robbia, insinuando che non sia così raffinata come l'altra ed, in effetti, guardandola da vicino, quella di Donatello appare un pò più rudimentale. Ad ogni modo, girando per il museo in occasione della sua riapertura, la guida ci ha spiegato che da una certa distanza (ovvero, da quella per cui era stata pensata e concepita per essere ammirata dagli spettatori), i bellissimi dettagli di Luca della Robbia si perdono e vengono a malapena notati ed apprezzati, mentre Donatello ha volutamente - ed apparentemente - attenuato la precisione dei dettagli della sua opera per renderla più invitante ed interessante al pubblico.
8. Basilica di San Lorenzo
Nella Sagrestia Vecchia della Basilica di San Lorenzo, non troverete soltanto la tomba di Donatello, vicino a quella di Cosimo dè Medici - protettore ed ammiratore dell'artista - ma anche diverse altre sue opere, come la Porta dei Martiri e la Porta degli Apostoli, due basso rilievi in bronzo, così come le lunette rappresentanti i santi ed otto "tondi", ovvero stucchi policromi. Qui troverete anche ciò che viene considerata la sua ultima commissione di Firenze, due pulpiti bronzei che si ergono su colonne in marmo colorate: ancora una volta, un incredibile esempio del suo stile inconfondibile - il Pulpito della Resurrezione ed il Pulpito della Passione. Non è chiaro il motivo per cui abbia accettato questo lavoro, dato che già stava lavorando a Siena; alcuni pensano che fosse Cosimo a "creare" del lavoro per Donatello soltanto per allontanarlo dall'acerrima nemica di Firenze, Siena, e scoraggiarlo a produrre opere d'arte per lei.
9. Bargello
L'esposizione più ampia delle opere di Donatello in tutta la loro bellezza e diversità si trova all'interno del Museo Nazionale del Bargello, forse uno dei miei preferiti di Firenze. E' ricco di sorprese e l'intera cornice all'interno della quale sono esposte le opere vale, di per sè, un'attenzione del tutto speciale.
Qui troverte il suo David in marmo - una delle sue ultime commissioni in assoluto e decisamente una delle sue opere meno espressive - vicino alla sua ben più famosa statua bronzea del David, opera di inconfondibile valore ed, al tempo stesso, motivo di svariate controversie a causa della sua posa insolita. Viene considerata la prima grande opera della scultura rinascimentale e la prima statua a tutto tondo di un nudo come opera a sè stante dai tempi antichi.
Vi è un bassorilievo scolpito in modo dettagliato rappresentante la crocifissione - del solito periodo - ed ancora un altro piccolo bronzo controverso di Amore-Attis, figura derivante dalla mitologia greca e raffigurante un bellissimo bambinello paffuto. Donatello scelse di rapresentarlo in bronzo per ciò che fu molto probabilmente una commissione privata. Nel visitare le varie stanze di questo incredibile museo, troverete anche il busto di un Giovane Uomo con Cameo, sempre di Donatello.
Non dimenticate di cercare la statua originale di San Giorgio, un capolavoro indiscusso ed il primissimo esempio in assoluto della tecnica dello stiacciato, un basso rielievo con variazioni minime rispetto al fondo, che dà un'illlusione di profondità grazie allo spessore che diminuisce in modo graduale, in questo caso sulla base della statua. Se avete seguito l'itinerario proposto, ne avrete trovata una copia a Orsanmichele.
10. Basilica di Santa Croce
L'ultima tappa del nostro itinerario sulle tracce di Donatello è la bellissima Chiesa di Santa Croce, dove troverete il Crocifisso in legno policromo, conosciuto anche come l'Agricoltore. L'immagine di Cristo in croce raffigura un uomo rude, in netto contrasto con le rappresentazioni più comuni. San Luigi di Tolosa è una statua in bronzo dorato originariamente esposta a Orsamichele, prima di essere spostata sulla facciata di Santa Croce. Per lungo tempo, è stato impossibile determinare se Donatello fosse davvero l'artista originale: il suo stile in continua evoluzione cambiava costantemente e per molti critici la mano che realizzò quest'opera bronzea non era la stessa che gli esperti conoscevano come quella di Donatello. Fu soltanto dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando la statua fu posta nella sua ubicazione originale in Orsanmichele, che fu definitivamente attribuita a Donatello come una delle sue prime opere. Restaurata di recente, adesso brilla in tutto il suo splendore intrigante e misterioso. L'ultima opera da ricercare in Santa Corce è l'Annunciazione Cavalcanti, un basso rilievo scolpito a mano in pietra serena impreziosita con placcature in oro.
Oltre a Firenze... in Toscana
Donatello ha lavorato in tutta Italia e molte delle sue opere sono conservate a Padova. Se avete tempo di visitare altre destinazioni oltre a Firenze, non tralasciate queste tappe all'interno dei confini della Toscana:
PRATO
A Prato potrete ammirare l'incantevole pulpito sulla facciata della Cattedrale, l'ultimo progetto realizzato in collaborazione con Michelozzo.
PISA
Al Museo Nazionale di San Matteo di Pisa, potete ammirare il Reliquiario di San Rossore, una statua in bronzo dorato. Via San Matteo in Soarta 1, Pisa.
LUCCA
Presso la Villa Guinigi di Lucca, (oggi museo nazionale), potrete vedere (Noto anche come "palazzo del piacere", ma che ora è un museo nazionale), si può ammirare Madonna con Bambino rilievo in piastrelle. Piazza della Magione (ex Manifattura Tabacchi), Lucca
AREZZO
All'interno l'imponente Cattedrale, nel centro della parte storica di Arezzo, si può ammirare il fonte battesimale con un bassorilievo in marmo intaglio del Battesimo di Cristo.
SIENA
Tra il Battistero di San Giovanni, il Duomo di Siena e il Museo dedicato alle opere d'arte dal Duomo, si trovano numerose opere d'arte risalenti al tempo di Donatello ha lavorato a Siena.